martedì 8 luglio 2008

Aeclanum. Scoperta archeologica.

RIEMERGE NEGLI SCAVI DI AECLANUM (AV) UNA STATUA MARMOREA
Segnalo l'ottimo sito delll'archeomail del gruppo archeoligico della Campnaia, senpre attento alle segnalazioni e sviluppi dell'archeologia.
"Potrebbe essere di un imperatore romano la statua marmorea rinvenuta, in questi giorni, ad Aeclanum, durante la campagna di scavo finanziata dalla «Sergio Tacchini» e condotta dalla Soprintendenza archeologica di Avellino-Benevento-Salerno. Il manufatto, che si presenta senza la testa e senza le gambe, risponde alle caratteristiche tipiche del periodo che si riferisce al II secolo dopo Cristo. A prima vista, si riconosce un mantello, che probabilmente doveva essere anche dipinto, e la posa, che è molto simile a quella di altre statue di imperatori romani. Sul braccio sinistro cade la toga, mentre il destro, che doveva essere elevato in alto, in segno di comando, sfortunatamente manca. Il responsabile della Soprintendenza, Pierfrancesco Talamo, non si sbottona in proposito rinviando ad ulteriori studi la individuazione del personaggio rappresentato. Anche l'archeologo Roberto Esposito, direttore degli scavi e scopritore della statua, preferisce non pronunziarsi. Quando gli viene fatto il nome di Traiano, non tradisce emozioni e ripete che saranno necessari altri accertamenti prima di dare un nome a quel marmo. Nei pressi della statua, è stata rinvenuta anche una fontana monumentale fatta di nicchie semicircolari alternate a nicchie rettangolari. Lo scavo, che resta in corso, condotto all'interno della cinta muraria dell'antica città irpina sulla via Appia, sta fornendo eccezionali testimonianze sulla storia di Aeclanum. Sta mostrando come doveva essere l'abitato in epoca tardo-antica. Nella zona di scavo, le abitazioni e le strade sembrano ricoperte da resti di pomici dell'eruzione del Vesuvio del 472 dopo Cristo. Se questo fosse vero, vorrebbe dire che già in quell'epoca la città era in fase di abbandono. Diventerebbe reale l'ipotesi che sia stata gravemente danneggiata dal furioso terremoto del 346 d.C. e successivamente rasa al suolo dal sisma del 375."

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